lunedì 5 dicembre 2016

THE DAY-AFTER - BENVENUTI A GRILLILANDIA

The day-After: Benvenuti a Grillilandia.

La linea di oggi è “voto subito, senza riscrivere la legge elettorale.
Fino a ieri la linea era "non votiamo una riforma voluta da un Parlamento illegittimo".
Il the day-after della consultazione referendaria è il bel giorno della vittoria della partecipazione: ma è anche la fiera delle contraddizioni. Il 68,48% degli italiani ha votato; apparentemente il senso civico ha prevalso.
Ma, si tratta di capire il valore del senso civico ed in ciò, alcuni dati appaiono rilevanti.
Il dato più oggettivo è il voto degli italiani all'estero: il 64,96% ha votato SI mentre il
35,04% ha votato NO.
Evidentemente la percezione all'estero è quella di un governo instabile che ha bisogno innanzitutto di essere governabile.
E qui apro una digressione tombale sulla capacità civica degli italiani e soprattutto sul senso civico dei nostri rappresentanti politici. Ci hanno accompagnati al voto con una maleducazione istituzionale senza precedenti, mescolando questioni sostanziali e formali, facendo sistematica confusione sui temi della riforma e perseverando con volontà metodica sulla demolizione del merito.
L'obiettivo della governabilità è stato ridotto al setaccio e tradotto nella minaccia di un "governo legifero" al di là ed al di sopra del parlamento.
In realtà, l'intento della riforma era proprio la costituzionalizzazione dei limiti della decretazione d'urgenza, prevista all'art. 77 della Costituzione ed abusata nel tempo dai governi e dal Parlamento. Già la legge 400 del 1988 era stata creata col fine di limitare l’abuso e l’uso improprio della decretazione d'urgenza, con il divieto di reiterare con decreto diposizioni già adottate con decreti non convertiti in legge. Il "procedimento legislativo a data certa" avrebbe poi fatto il resto, dimezzando di fatto i tempi di conversione in legge, per un disegno di legge indicato come «essenziale per l’attuazione del programma di governo» e comunque sottoposto alla pronuncia in via definitiva della Camera.
Ma c'è un altro dato oggettivo su cui riflettere.
L'attuale legge elettorale l'Italicum, attende ancora la pronuncia di legittimità ad opera della Corte Costituzionale: andare alle elezioni con l’italicum comporterebbe il rischio già manifestatosi con il Porcellum, ovvero quello di eleggere un Parlamento privo di legittimazione politica.
Nonostante le tante battaglie fatte in precedenza, per i grillini l'Italicum ora non va cambiato ed è sufficiente modificare la legge elettorale del Senato applicando dei correttivi all'ancora vigente legge elettorale cosiddetta Porcellum: il tutto, realizzabile in una settimana, in barba alle lungaggini costituenti ed in beffa al temuto spauracchio dei cinque giorni per i procedimenti legislativi a data certa.
Evidentemente, se va bene tutto ed il contrario di tutto, si rende urgente e necessaria una riflessione sull'esasperazione del senso civico degli italiani.
Intanto, benvenuti a Grillilandia...mentre destra e sinistra si stanno rifacendo i connotati, sempre che li abbiano ancora.

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